Antisindacale sanzionare il membro RSU che rilascia un’intervista sullo stato di agitazione: ordinanza della Cassazione
La Cassazione ha stabilito con l’ordinanza n. 7676 del 16.03.2023 che la sospensione di un giorno nei confronti di un membro della RSU da parte del datore di lavoro per aver rilasciato un’intervista sullo stato di agitazione in azienda è considerata una condotta antisindacale.
Il sindacato ha presentato un ricorso giudiziale, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori, per chiedere la dichiarazione del carattere antisindacale della condotta della società.
La società aveva comminato una sanzione disciplinare di un giorno di sospensione dal lavoro e dallo stipendio a un dipendente che era anche componente della RSU, a causa di un’intervista rilasciata a un quotidiano in cui spiegava i motivi dell’agitazione in corso. Il sindacato ha sostenuto che la sanzione disciplinare era stata inflitta in modo scorretto e violava il diritto alla libertà di espressione del dipendente e del sindacato.
La società aveva sostenuto che l’intervista era denigratoria e che il dipendente aveva attribuito all’azienda un illecito che non era mai stato provato. La Cassazione ha ritenuto che l’intervista non fosse denigratoria e che il dipendente avesse il diritto di reinterpretare o rinegoziare l’accordo sindacale. La Corte ha confermato il carattere antisindacale della condotta della società.
Avvocato Ester Cattaneo