Ape sociale: cosa cambia con la legge di Bilancio 2023

La legge di Bilancio 2023 ha prorogato al 31 dicembre 2023 il termine per la maturazione dei requisiti ed ampliamento della platea dei beneficiari dell’Ape sociale. Questo riguarda i soggetti beneficiari dell’anticipo pensionistico a carico dello Stato, tra cui disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% e addetti ai lavori gravosi. Anche coloro che hanno perfezionato i requisiti in anni passati possono presentare domanda.

L’Ape sociale è un’indennità erogata dall’INPS a soggetti in determinate condizioni previste dalla legge, che abbiano compiuto almeno 63 anni di età e che non siano già titolari di pensione diretta in Italia o all’estero. La misura è sperimentale e in vigore dal 1° maggio 2017 e la sua scadenza è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023 grazie all’articolo 1, commi 91, 92 e 93 della legge 30 dicembre 2021, n. 234. L’indennità può essere corrisposta, a domanda, fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o fino al conseguimento della pensione anticipata o di un trattamento conseguito anticipatamente rispetto all’età per la vecchiaia.

Questa indennità spetta ai lavoratori iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria dei lavoratori dipendenti e ad altre gestioni speciali, che soddisfano determinate condizioni. Tra queste condizioni vi sono la disoccupazione, l’assistenza a un coniuge o parente con handicap, la riduzione della capacità lavorativa e il possesso di almeno 36 anni di anzianità contributiva. Inoltre, per i lavoratori che abbiano svolto professioni gravose, è necessario aver svolto almeno sette anni negli ultimi dieci o almeno sei anni negli ultimi sette.

L’APE Sociale inizia il primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e viene corrisposta ogni mese per 12 mensilità all’anno fino al conseguimento della pensione di vecchiaia o di un trattamento pensionistico anticipato. Viene effettuato un monitoraggio per verificare se le risorse finanziarie a disposizione siano sufficienti per coprire il beneficio rispetto al numero di aventi diritto, con priorità per coloro che sono più vicini all’età per la vecchiaia o che hanno presentato prima la domanda.

L’APE Sociale prevede un’indennità pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione (se inferiore a 1.500 euro) o pari a 1.500 euro (se la pensione è pari o maggiore di questo importo). Nel caso di contribuzione versata presso più gestioni, il calcolo è effettuato pro quota per ciascuna gestione in rapporto ai rispettivi periodi di iscrizione maturati. Durante il godimento dell’indennità non spetta contribuzione figurativa e il trattamento cessa in caso di decesso del titolare senza essere reversibile ai superstiti. Inoltre, ai beneficiari non spettano gli Assegni per il Nucleo Familiare.

Per accedere all’indennità APE Sociale, è necessario avere almeno 63 anni di età e 30 anni di anzianità contributiva (36 per chi svolge attività gravose). Le donne possono beneficiare di una riduzione dei requisiti contributivi per ogni figlio a carico. Non si può avere alcuna pensione diretta e bisogna cessare ogni attività di lavoro. L’indennità non è compatibile con altri trattamenti di sostegno al reddito e ha dei limiti di reddito per l’esercizio di attività lavorative. In caso di superamento del limite, l’indennità diventa indebita e deve essere restituita.

La domanda di accesso alla prestazione deve essere presentata entro il 31 dicembre 2023. Nel frattempo, il soggetto già in possesso dei requisiti può presentare la domanda di accesso al beneficio. Le domande devono essere inviate telematicamente alle sedi territoriali INPS e per l’istruttoria è stato predisposto un protocollo congiunto. L’indennità non è compatibile con alcuni trattamenti di sostegno al reddito e con attività lavorativa che supera i limiti di reddito stabiliti.

L’emanazione dei provvedimenti deve avvenire entro 30 giorni dalla presentazione della richiesta, ma in alcuni casi possono essere previsti tempi superiori. L’INPS ha stabilito, tramite un regolamento, i termini più lunghi per l’emissione di alcuni provvedimenti e la tabella riporta anche il nome del responsabile incaricato.

Avvocato Ester Cattaneo