Il datore deve spingere il lavoratore a fruire delle ferie secondo la Corte di Giustizia Europea

Secondo l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, la causa C-218/22 solleva la questione delle condizioni di esercizio del diritto alle ferie annuali. L’Avvocato Generale sostiene che gli Stati membri possono imporre tali condizioni al fine di promuovere la reale fruizione delle ferie stesse anziché la loro monetizzazione. Questa scelta è preferibile in quanto lo scopo dell’istituto delle ferie è garantire il riposo e il benessere psico-fisico dei lavoratori.
La questione specifica riguarda un lavoratore che, dopo essersi dimesso per andare in pensione, ha intentato una causa legale contro il suo ex datore di lavoro al fine di ottenere un’indennità per le ferie retribuite non godute durante il rapporto di lavoro, che ammontavano a 79 giorni. Il Comune datore di lavoro, nel suo atto di difesa, fa notare che, in base alla normativa vigente, le ferie annuali dei lavoratori del settore pubblico, se non vengono usufruite, non danno diritto a ricevere alcuna compensazione economica.
Il Tribunale di Lecce, affrontando la questione, ha deciso di chiedere alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea se questa normativa interna sia contraria alla Direttiva UE sull’orario di lavoro.
L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia, nelle sue conclusioni, afferma che la Direttiva sull’orario di lavoro non si oppone in generale a una normativa nazionale che vieti la monetizzazione delle ferie annuali retribuite non godute al termine del rapporto di lavoro.
Tuttavia, tale divieto è legittimo solo in determinate circostanze, tra cui:
– Il divieto di monetizzazione non deve riguardare le ferie accumulate nell’anno in cui si verifica la cessazione del rapporto di lavoro.
– Il datore di lavoro deve dimostrare che il lavoratore ha avuto effettivamente l’opportunità di usufruire delle ferie negli anni precedenti.
– Il datore di lavoro deve aver incoraggiato il lavoratore a prendere le ferie annuali.
– Il datore di lavoro deve aver informato il lavoratore che le ferie annuali retribuite non godute non possono essere convertite in un’indennità economica al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
In conclusione, l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ritiene che gli Stati membri possano stabilire condizioni per l’esercizio del diritto alle ferie annuali al fine di promuoverne la fruizione effettiva. Tuttavia, tali condizioni devono essere rispettose delle disposizioni della Direttiva UE sull’orario di lavoro e garantire che i lavoratori abbiano l’opportunità di usufruire delle ferie accumulate. Inoltre, i datori di lavoro devono informare i lavoratori che le ferie non godute non possono essere convertite in indennità al momento della cessazione del rapporto di lavoro.
Avvocato Ester Cattaneo