Lavoratore in malattia va allo stadio: illegittimo il licenziamento

Operaio reintegrato dall’azienda che lo aveva licenziato perché, seppure impossibilitato a recarsi al lavoro a causa di una sciatalgia, ha assistito ad una partita di calcio della sua squadra del cuore.

Lo ha stabilito una recente sentenza del tribunale di Arezzo: secondo il giudice del lavoro il licenziamento dell’operaio era illegittimo poiché la malattia non era un impedimento per assistere ad una partita di calcio e non avrebbe, in ogni caso, aggravato le sue condizioni di salute.

Facendo un passo indietro, l’operaio aveva giustificato la sua assenza dal lavoro per malattia, ma era stato visto allo stadio muoversi senza alcuna difficoltà. L’azienda aveva accusato l’uomo di aver simulato la malattia e di aver programmato la sua partecipazione alla partita, acquistando il biglietto in anticipo e ottenendo la compiacenza di un medico per giustificare la sua assenza dal lavoro.

La vicenda è stata portata in tribunale, dove il giudice del lavoro di Arezzo ha deciso che la sciatalgia non consiste in un impedimento per assistere ad una partita di calcio. Il giudice ha optato per la reintegrazione dell’uomo e ha ordinato all’azienda di pagare le spese legali.

Questo ha chiuso una vertenza che durava da diversi mesi e che ha visto il magistrato pronunciarsi due volte in favore dell’operaio.

In sintesi, il giudice del lavoro di Arezzo ha stabilito che la malattia dell’operaio non era un impedimento per assistere ad una partita di calcio e ha ordinato alla sua azienda di reintegrarlo nel posto di lavoro e di pagare le spese legali. L’operaio ha vinto la causa e riavuto il suo posto di lavoro, mentre l’azienda potrebbe fare ricorso in appello.

 

Avvocato Ester Cattaneo