6 Aprile 2023
In
Cassazione Lavoro
Obbligazione contributiva in caso di trasferimento d’azienda: per la Cassazione è illegittimo
La Cassazione ha stabilito con l’ordinanza n. 9143 del 31.03.2023 che, in caso di vendita di azienda illegittima, il cedente rimane obbligato al pagamento dei contributi anche per il periodo in cui il lavoro è stato svolto dal cessionario, indipendentemente dal fatto che questi abbia pagato i propri contributi per lo stesso periodo.
La società ha presentato ricorso per accertamento negativo contro l’INPS che chiedeva il pagamento di € 209.990,00 per contributi relativi a 10 dipendenti riassunti dalla società dopo che la cessione del ramo aziendale in cui lavoravano era stata dichiarata illegittima. La Corte d’Appello ha accolto la domanda, sostenendo che durante la cessione invalidata successivamente, non c’erano obblighi di retribuzione o contributivi a carico del cedente.
La Cassazione ha ribaltato la pronuncia di merito con riguardo all’invalidità della cessione d’azienda e ha stabilito che i rapporti di lavoro dei dipendenti interessati vengono ristabiliti con effetto ex tunc nei confronti della società cedente.
Pertanto, la società cedente sarà tenuta agli obblighi di legge, retributivi e previdenziali, come se la cessione non fosse mai avvenuta. La Corte ha deciso che l’obbligazione retributiva della società cedente implica anche l’obbligazione contributiva previdenziale. L’INPS ha dunque diritto di richiedere il pagamento dei contributi previdenziali con il verbale ispettivo.
Avvocato Ester Cattaneo