Tassazione delle mance, cosa prevede la Legge di Bilancio 2023

La tassazione delle mance è un argomento di grande interesse in ambito fiscale, soprattutto alla luce delle novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2023. La nuova normativa ha infatti introdotto un’imposta sostitutiva del 5% che riguarda le mance, per le quali è previsto un codice tributo specifico per il versamento tramite F24.

La Corte di Cassazione, infatti, ha stabilito che le mance costituiscono redditi per il lavoratore e, pertanto, sono soggette alla tassazione ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali. Ciò significa che le mance devono essere dichiarate nella dichiarazione dei redditi del lavoratore, come ogni altra forma di reddito.

Ma cosa prevede la legge in merito alla tassazione delle mance? La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una nuova imposta sostitutiva del 5% sulle mance, che deve essere versata tramite il modello F24 utilizzando un codice tributo specifico, il 1038. Tale imposta sostitutiva è stata introdotta per semplificare la tassazione delle mance, che prima era soggetta a regole complesse e difficili da interpretare.

Ma le novità non finiscono qui. Infatti, con la Risoluzione numero 16 del 17 marzo 2023, l’Agenzia delle Entrate ha istituito i codici tributo per il versamento dell’imposta sostitutiva sulle mance. Ciò significa che i lavoratori e gli esercenti del settore della ristorazione hanno ora a disposizione uno strumento più semplice e chiaro per versare l’imposta dovuta.

Ma cosa accadeva fino a questo momento? Nel 2008, l’Agenzia delle Entrate aveva pubblicato una circolare, la n. 3 del 2008, in cui si affermava che le mance non dovevano essere tassate e perciò non dovevano essere inserite nella dichiarazione dei redditi. Secondo l’Agenzia, le mance sarebbero state considerate come una donazione di modico valore e non sarebbero state soggette a tassazione.

Tuttavia, la Corte di Cassazione ha espresso un’opinione differente su questo tema. La Suprema Corte si è pronunciata a favore della tassazione delle mance, considerandole come un reddito per il lavoratore subordinato. In altre parole, le mance devono essere tassate come la retribuzione del lavoratore.

Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, il tema delle mance è diventato ancora più chiaro. Infatti, la legge ha introdotto una imposta sostitutiva del 5% sulle mance, che deve essere versata dal datore di lavoro e che sostituisce l’imposta sul reddito delle persone fisiche e le addizionali regionali e comunali relative alle mance del settore ristorazione.

L’Agenzia delle Entrate, in una risoluzione del marzo 2023, ha istituito i codici tributo per il versamento con modello F24 delle imposte sulle mance, ovvero dell’imposta sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle addizionali regionali e comunali relativa alle mance del settore ristorazione.

In conclusione, le mance sono tassabili e vanno inserite nella dichiarazione dei redditi come reddito per il lavoratore subordinato che le riceve. Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, è stata introdotta una imposta sostitutiva del 5% sulle mance, che deve essere versata dal datore di lavoro con i codici tributo istituiti dall’Agenzia delle Entrate.

 

Avvocato Ester Cattaneo